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MotoPorkata 2022

Polesine Parmense e dintorni

12-13 novembre 2022

(di Antonio Falzoni)

 

 

E così, dopo lunga e travagliata gestazione durata ben due mesi e rotti, anche la prima Motoporkata nelle Terre Verdiane organizzata dal vulcanico Fabio “Mod4Ever” si è svolta in un weekend che ci ha regalato temperature miti e anche un po’ di Sole, radunando chi ha potuto partecipare per l’uno, l’altro o entrambi i giorni per un tour a velocità di passeggio dove non contavano i chilometri percorsi ma i momenti di aggregazione sia culturale che enogastronomica, tutto secondo programma definitivo. E che assortimento di personaggi: ci siamo avvicendati in una ventina tra membri del forum della rivista Mototurismo, del forum MototurismoChePassione, dei Marinai Motociclisti (con presenza di ben due Ammiragli: Roberto, Presidente del club, e Andrea, ex Comandante di Nave “Amerigo Vespucci” nel 2006), il vespista viaggiatore Fabio Cofferati e la toccata e fuga, domenica, dei CC (appiedati però). Da segnalare anche “coloro che son venuti da Lontano”: Pietro da Ortona (CH) e Renato “Renis54” da Lugano (CH anche lui, ma non è Chieti)

Punto d’incontro di sabato e prima tappa del tour è stato il Labirinto della Masone, geniale creazione dell’Editore Franco Maria Ricci che, come un novello mecenate rinascimentale, ha reso fruibile la sua ricca collezione di dipinti, sculture e pubblicazioni all’interno di un’architettura quasi metafisica che deve essere conquistata lungo un meditativo cammino tra cortine di bambù (tranquilli, l’uscita invece è rapidissima).

A seguire ci siamo spostati al ristorante “La Culatelleria” del Salumificio Rossi che, oltre ai rinomati salumi tipici della zona, offre un suo prodotto registrato, la Culaccia: qui abbiamo ampiamente apprezzato l’offerta di salumi e formaggi saldando la socializzazione iniziata al Labirinto.

Il tour pomeridiano ci ha visti fare tappa presso le rocche di Fontanellato e di Soragna, la casa natale di Giuseppe Verdi accanto alla quale sorge anche la Casa Museo Guareschi (ma il Giovannino autore dei romanzi di Don Camillo non nacque lì) per raggiungere all’imbrunire la cantina Bergamaschi per una degustazione di vini.

Ci siamo poi ritrovati alle 20 presso l’Osteria Vecchio Mulino per un’ottima cena conviviale dove il nostro Comandante ha omaggiato le signore presenti di un dono e a sua volta ha ricevuto un cartaceo attestato di merito, se andiamo avanti così non gli basterà la parete del box per appenderli tutti.

La mattina della domenica: levataccia! Appuntamento alle 8.40 (sì, alle zero-otto-quattro-zero ora dell’Europa centrale) al caseificio “Il Trionfo” dove abbiamo assistito alle fasi di produzione del Parmigiano Reggiano: l’arrivo del latte fresco, la “semina” dei lieviti e la “rottura” della cagliata, la fase di riscaldamento, l’estrazione della massa caseosa dal siero e la collocazione nelle forme provvisorie per la formatura della durata di alcuni giorni per poi passare alle vasche di salamoia dove le forme ricompattate dapprima in forme di legno e poi d’acciaio (con impressione tramite fasce marchianti della caratteristica iscrizione a puntini che riporta anche i dati di tracciatura della singola forma) vengono immerse per almeno dodici mesi prima di essere collocate nel magazzino di stagionatura, il tutto esposto con competenza e dovizia di particolari anche sul rispetto del disciplinare e sulla selezione e contrassegno delle forme tra prima scelta (marchiate a fuoco), mezzane (rigate) e scarti anche se edibili (marchiatura completamente asportata). Ovviamente al termine abbiamo potuto degustare il formaggio e io ho potuto rivedere dopo quasi vent’anni Giorgio “Nonno”, non ci vedevamo dal tour a Deauville (F) in Honda Deauville del 2003.

Il tour del mattino ci ha visti transitare per la Rocca dei Rossi di Roccabianca (e non è una filastRocca) dove eccezionalmente ci è stato aperto il cortile interno benché non fosse orario di visita, quindi abbiamo fatto un salto in riva al Po per ammirare il grande fiume (dal livello abbastanza basso però) e finalmente raggiunto il borgo di Polesine Parmense dove ahinoi non abbiamo goduto della gastronomia locale perché le code per entrare nei tendoni allestiti erano molto nutrite; peggio, coloro che sono rimasti perché non trattenuti da altri impegni hanno rimediato un triste pranzo presso un più che triste Circolo locale gestito da un personaggio dall’aspetto poco raccomandabile vestito in giacca gessata. Tutto sommato questo è stato l’unico evento negativo indipendente dalla volontà di chiunque in un weekend gradevolissimo dove abbiamo gettato le basi per nuove amicizie e nuovi giri in compagnia grazie a Fabio che ha applicato alla lettera il motto dei Marinai Motociclisti: “Nihil Difficile Volenti”.

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