Marinai Motociclisti a.r.c.

Nihil Difficile Volenti 

(niente è difficile per chi vuole)

CONTATTI

Inviaci un messaggio

crest.jpeg

Contatti

direttivo@marinaimotociclisti.it

logo vettoriale con scritta sfondo trasparente

MARINAI MOTOCICLISTI a.r.c.

 

© Marinai Motociclisti

C.F. 92150600499

Powered by Flazio

Lac d'Emosson e Cormet de Roselend

(di Emanuele Giglio)



 Oggi facciamo un giro attorno al Monte Bianco ed andiamo a collezionare curve e chilometri a sazietà. Il giro, fatto in un giorno è da veri macinatori di Km come me, se avete voglia di godervi maggiormente lo splendido panorama è consigliabile dividerlo in 2 giorni.

Si parte da Torino, dritti come fusi in autostrada A5 fino ad Aosta se volete risparmiare tempo, uscite a Pont Saint Martin e fate la SS26 se avete voglia di godervi il fondovalle e le sue meraviglie. Arrivati ad Aosta si seguono le indicazioni per il passo del Gran San Bernardo, naturalmente prima di arrivare al tunnel devieremo verso la vecchia strada al passo vero e proprio. Se sentite un certo languorino consiglio la sosta al piccolo bar qualche tornante e chilometro prima della cima, lo riconoscerete dall'instancabile pinocchio che pedala spinto dall'acqua che scorre dalle montagne. In cima al colle è obbligatoria una sosta fotografica al lago ed al rifugio, ma soprattutto al pilone che regge la statua del santo a cui è intitolato il passo. Oltrepassato il confine si può visitare il museo/ospizio du Grand Saint-Bernard, ma non aspettatevi di trovare i famosi cani: l'allevamento è da tempo stato spostato più a valle. A proposito di valle: la strada scende adesso in veloce picchiata verso Martigny, ricongiungendosi con l'uscita del tunnel in territorio elvetico, occhio quindi ai limiti di velocità, i nostri confinanti sono meno tolleranti in materia ed è molto facile essere beccati... Raggiunta Martigny si potrebbe fare un salto alle Gole del Trient, ma la visita si fa a piedi e dura circa 3 ore, ve la racconto un'altra volta. Oggi si sfiora la città ed alla rotonda all'ingresso si esce verso il Col de la Forclaz, un veloce passo che ci porta verso il confine francese. Poco prima della dogana si arriva a Chatelard, a questo punto avete 2 opportunità:

Parcheggiare la moto e raggiungere la biglietteria, acquistare i biglietti e raggiungere il lago con 3 mezzi diversi: funicolare, ferrovia a scartamento ridotto, ascensore inclinato che porta sulla diga di sbarramento. Chiedete prima i prezzi, al momento del mio viaggetto il costo era di circa 80 euro a persona.

Deviare a destra in direzione di Finhaut e proseguire fino al Barrage d'Emosson, la diga che forma il lago omonimo. 

Una volta giunti sul lago si parcheggia nell'ampio piazzale e si gode la vista del lago e della vallata sottostante dalla terrazza del bar/rifugio. La strada che porta alla diga vecchia è interdetta al traffico privato ma si può prendere il Postale (autobus) che raggiunge il vecchio impianto, oppure incamminarsi a piedi lungo uno degli itinerari di montagna fino ad arrivare ad ammirare le impronte lasciate dai dinosauri sulle rocce qua attorno. Dato che non avevo 3 ore a disposizione ho riacceso il potente quadricilindrico e sono tornato a valle.

Se foste personcine assennate a questo punto tornereste a casa, ma ho l'impressione che anche voi siate non del tutto sani di mente, per cui vi alletto con qualche migliaio di curve in territorio francese. Freccia a destra e via, verso Chamonix, chi ha in mente il tunnel del Monte Bianco vada dietro la lavagna sui ceci!!! Noi proseguiamo verso Les Houches, Saint-Germain-les-Bains, Megeve, poco prima di Flumet giriamo a destra verso Les Saisies e poi Beaufort. Sosta ristoro a caccia di formaggi, ma non esagerate, ci attende il Cormet de Roselend, una vero toboga di curve ininterrotte fino al Lac de Roselend ed il Relais de Motards se avete sete. Si riparte scalando il monte che domina il lago e si scollina verso la vallata che scende verso Bourg Saint Maurice, il cerchio si chiude imboccando l'uscita della rotonda che si inerpica verso il Piccolo san Bernardo e La Rosiere. Superato il confine si torna in territorio italiano, impegnando decisamente i freni fino a La Thuile e poi ancora fino a fondo valle a Pre Saint Didier. Non so voi ma....... io a questo punto sono entrato in autostrada e via, verso una meritata doccia ed un desideratissimo letto.



 

logo vettoriale con scritta sfondo trasparente10.jpeg3.jpeg2.jpeg1.jpeg7.jpeg4.jpeg12.jpeg5.jpeg8.jpeg6.jpeg11.jpeg