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Il Lago di Malciaussìa

(di Emanuele Giglio)



 

 

Un breve itinerario per sgranchire i pistoni, verso un piccolo lago incastonato fra le montagne della Val di Viù.

Si parte da Torino, sfruttando la tangenziale per sottrarsi al traffico cittadino e raggiungere velocemente Venaria Reale. Seguendo le indicazioni per il parco "La Mandria" imbocchiamo la SP1 che attraversa il parco e raggiunge Cafasse, da qui si prosegue per Lanzo Torinese e poi Germagnano. Da qui la SP32 si addentra nella Val di Viù, basta seguire le indicazioni per Viù e Usseglio. La strada si restringe, in compenso diventa più mossa e curvosa man mano che si inerpica verso le alpi. La sosta per il pranzo è vivamente consigliata a Viù, presso l'Osteria dello Stambecco, simpatica e gustosa sorpresa di questo giro. Richiuse a fatica le giacche si torna in sella e si prosegue sempre più in alto, fino ad Usseglio, piccola gemma alpina tra le montagne che svettano, si nota a sudovest il Rocciamelone, la cui cima è possibile raggiungere anche da questo versante; la Punta Lunella a sud; la Croce Rossa a nord; ma soprattutto il monte Lera, la cui inconfondibile forma caratterizza il panorama del paese. La chiusura o automatizzazione delle centrali idroelettriche che davano lavoro ai residenti ha man mano causato la diminuzione degli abitanti a poco più di 200 residenti. Gli eventi più importanti sono la Mostra mercato della Toma e dei formaggi tipici delle Valli di Lanzo, a metà Luglio e la Festa patronale di Maria Assunta il 15 agosto. Superato Usseglio ci si infila in una strettissima stradina di montagna che in circa 9 Km ci porta fino al termine della strada, in riva al Lago di Malciaussìa. Il piccolo lago è artificiale, creato dallo sbarramento della Stura di Viù tramite una diga costruita negli anni 30 del secolo scorso. Quando si costruì la diga di Malciaussìa la vecchia frazione rimase sommersa dalle acque del lago artificiale. Si dice che a volte si sentano ancora i rintocchi della vecchia chiesetta di San Bernardo e che questo venga interpretato come segno di sventura. In riva al lago è aperto solo nei mesi estivi il Rifugio Vulpot se avete voglia di fermarvi a bere qualcosa. Visto che la strada finisce qui, a meno che non vogliate seguire uno degli itinerari di trekking alpino e sconfinare in Francia, il ritorno si fa a ritroso sulla stessa strada, ma poco prima di Viù si svolta a destra in direzione Col San Giovanni ed a seguire Col del Lis. Qui giunti si può parcheggiare nella larga spianata in cima passo e ammirare le vallate sui due versanti. Anche sul Lis non mancano i punti di ristoro. La strada continua in ripida discesa verso la bassa Val di Susa, all'altezza di Almese. Da qui si potrebbe facilmente raggiungere i laghi di Avigliana o fare una scalata verso la sacra di San Michele, ma questa ve la racconto un'altra volta...



 

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