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L’AURORA POLARE

L’aurora polare è uno dei più bei fenomeni che si possono osservare nell’alta atmosfera; normalmente è visibile al di sopra del settantacinquesimo grado di latitudine ma, a volte, seppur molto raramente, compare anche alle medie latitudini. Questo fenomeno si manifesta contemporaneamente nei due emisferi e prende il nome di "Aurora Boreale" nell’emisfero Nord e di "Aurora Australe" nell’emisfero Sud. L’aurora boreale è più evidente nelle regioni artiche europee, si verifica tutto l’anno, ma si può osservare solo con un cielo notturno buio e terso; è più bella nei mesi autunnali, benchè visibile fino al mese di marzo, mentre in estate "scompare" nelle notti chiare: alle isole Svalbard, per esempio, si può ammirarla dal 25 di ottobre al 16 febbraio, mentre a Capo Nord ciò è possibile solo dal 25 novembre al 17 gennaio. Questo fenomeno, che in molte culture veniva associato ad una danza di spiriti, solitamente si manifesta tra i 100 ed i 200 km di altezza, ma a volte raggiunge anche i 1000 km, ed appare come una tenda mossa dal vento oppure come una serie di punti splendenti irradiati da un unico centro; è dovuto al cosiddetto vento solare, una sorta di corrente proveniente dal Sole, le cui particelle (ioni), arrivando in prossimità della Terra, vengono costrette a deviare verso i poli seguendo le linee di forza del campo magnetico terrestre. Quando penetrano nella ionosfera, queste particelle interagiscono con i gas rarefatti e ionizzati presenti i quali, eccitandosi, emettono i loro spettri caratteristici: l’ossigeno d’alta quota (sopra i 200 km) emette luce rossa, mentre quello più basso (fino a 100 km) luce verde, il colore più comune; l’azoto invece è fonte di luce blu e violetta. L’immagine dell’aurora è sempre in movimento a causa della variabilità dell’interazione tra il vento di particelle cariche e il campo magnetico terrestre, variando in tal modo da giorno a giorno e anche durante la singola giornata.

 

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