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L’INDICE DI CALORE PER MISURARE L’AFA
La sgradevole sensazione di afa è causata dalla presenza simultanea di valori elevati di temperatura ed umidità dell’aria. Infatti in tali condizioni il corpo ha difficoltà a refrigerasi, nonostante la sudorazione e la vasodilatazione. Se l’afa è intensa il corpo rischia di perdere, per sudorazione, quasi tutto il contenuto in acqua dei tessuti, ossia si disidrata, cosicché la temperatura corporea, non più controllata dalla sudorazione, inizia a salire fino a superare, talvolta, i 42° C, limite oltre il quale avviene il decesso per colpo di calore. Il rischio maggiore è per gli anziani, perché, avendo nei tessuti un minore quantità di acqua, si disidratano più facilmente. Vi è un apposito indice per misurare l’intensità dell’afa.: la temperatura apparente (o indice di calore ), la quale indica la temperatura effettiva da noi avvertita in presenza di afa . Si rischia il colpo di calore quando tale indice supera 42° C. Ad esempio, se il termometro segna 32° C e l’igrometro misura un’umidità del 60%, la temperatura apparente è 36° C. Invece con una temperatura di 38° C ma un’umidità relativa appena del 10% si avverte una temperatura di 33° C. Ma dove rifugiarsi quando il caldo e l’afa incominciano a farsi opprimenti? In questi casi, più che il mare, è consigliabile un comodo soggiorno in montagna: in altura difatti l’aria è più fresca, dato che la temperatura cala di circa un grado ogni 150 metri di altitudine, ed inoltre è anche molto più secca, venendo a mancare quel meccanismo di accumulo di umidità nei bassi strati tipico delle zone pianeggianti.
CENTRO EPSON METEO