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COME SI SVILUPPANO I CICLONI EXTRATROPICALI

Il maltempo che, soprattutto nelle stagioni intermedie ed in quella invernale, colpisce vaste aree alle nostre latitudini è apportato dai cosiddetti "cicloni extratropicali" (o depressioni mobili). La causa diretta dello sviluppo di questi sistemi, a volte forieri di piogge intense per molti giorni consecutivi anche sull’Italia, è la parziale fuoriuscita orizzontale d’aria ("divergenza") in corrispondenza dei rami sudoccidentali della corrente a getto polare, una sorta di velocissimo fiume d’aria che scorre, con ampie ondulazioni, da ovest verso est, lungo la linea di confine tra l’aria fredda polare e quella calda subtropicale, al limite della tropopausa, intorno ai 10 km di quota. La divergenza nell’alta atmosfera, genera a sua volta una diminuzione della pressione al suolo ed un risucchio di aria verso l’alto per colmare il vuoto lasciato dalla fuoriuscita. Le masse d’aria che convergono orizzontalmente verso la depressione al suolo per sostituire quelle che si sollevano, nel nostro emisfero vengono deviate verso destra dalla forza di Coriolis, e di conseguenza acquistano una rotazione antioraria intorno al centro di bassa pressione. Tale moto rotatorio ciclonico favorisce le invasioni di aria calda verso le zone occupate da aria fredda (fronte caldo) e le irruzioni di aria fredda verso le regioni occupate da aria più calda (fronte freddo). Nascono così i cicloni extratropicali, le tipiche depressioni mobili che accompagnano i fronti.

 

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