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(LE) TERMICHE
Con questo termine i meteorologi indicano i moti ascendenti dell’aria che si sviluppano, come suggerisce il nome stesso, a causa del riscaldamento di una superficie; se, per qualsiasi motivo una certa porzione di aria diviene più calda dell’aria circostante, essa può iniziare a sollevarsi dando luogo alla termica. Quando si parla di ‘termiche’ la colonna d’aria ascendente ha di norma un piccolo diametro, dell’ordine delle centinaia di metri, non bisogna confondere, quindi, i moti veloci ma a piccola scala caratteristici delle termiche con le grandi aree dove l’aria sale lentamente associate ai fronti e alla formazione delle zone di bassa pressione.
Le termiche originano là dove i suoli sono particolarmente caldi, ad esempio le superfici più aride, oppure le colline e le dorsali montuose esposte al sole. Il suolo di un pendio di montagna si scalda rapidamente e in poco tempo la temperatura dell’aria a contatto diviene molto più alta di quella che si trova alla stessa quota intorno alla montagna.
Una volta formata, l’evoluzione della termica dipende più fattori e il suo andamento può venire alterato dai venti che soffiano alle quote più alte, oppure dagli ostacoli e dalle discontinuità fisiche presenti sulla superficie.
In condizioni di bel tempo asciutto le bolle di aria calda che si sollevano dal terreno si innalzano solamente per 1-2 km; i moti di questo tipo contribuiscono a rimescolare lo strato d’aria della bassa troposfera, anche per questo noto come strato limite turbolento.
Se l’aria è abbastanza umida la bolla d’aria, giunta alla fine della salita, può dare luogo a dei piccoli cumuli e in tal caso la termica diviene facilmente individuabile, i volovelisti possono dirigersi sotto le nubi sicuri di trovare le desiderate correnti ascensionali (alcuni metri al secondo, come ordine di grandezza). Con venti molto forti le termiche non riescono ad organizzarsi, ma se il vento medio ha un’intensità medio bassa, 5-10 nodi, le celle convettive sono trasportate dal vento; dalla stessa collina, per esempio, si staccano più termiche e si formano magari file di cumuli allineati (la strada dei cumuli); oppure si può osservare un campo di grano che viene piegato a intervalli regolari dalla corrente discendente presente a lato della termica, ogni volta che una di queste passa sopra la coltivazione.
Quando la spinta ascensionale si esaurisce, l’aria diverge lateralmente, inizia a scendere e l’eventuale nube si dissolve. Le zone circostanti la termica sono quindi pericolose per chi pratica il volo a vela proprio perché qui l’aria si muove dall’alto verso il basso (l’aria che scende va a rimpiazzare quella che si è sollevata chiudendo la circolazione nella cella convettiva).
Se l’atmosfera è instabile (ad esempio aria calda e umida nei bassi strati, aria fredda in quota) la termica può evolvere fino a dare luogo ai cumulonembi, cioè le nubi responsabili dei temporali.
CENTRO EPSON METEO